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GIORDANO BRUNO, maestro di libertà, laicità e democrazia.

Non è questione di semplice retorica per chi ama la libertà, la laicità, l’equità e la giustizia ricordare GIORDANO BRUNO, grande filosofo messo al rogo dalla Chiesa in quanto “eretico, impenitente, pertinace“.

La filosofia di GIORDANO BRUNO è sempre attualissima, un faro che guida verso la libertà, infervora i cuori e spinge al superamento di ogni dogma e al rovesciamento di ogni potente e di ogni iniquità.

Non è difficile capire perché la Chiesa, il Papa e gli altri potenti lo condannarono a morte, bruciandolo vivo, in Campo de’ Fiori, a Roma, il 17 febbraio del 1600.

La profonda comprensione dell’interconnessione di tutto ciò che è nell’universo e popola gli “infiniti mondi” – unitamente all’amore per l’equità e la giustizia – ha condotto GIORDANO BRUNO a scardinare l’assurda idea del “naturale dominio” dell’Uomo sul mondo e su tutti i viventi e di conseguenza a comprendere e rispettare la dignità, la libertà e la vita degli altri animali.

In un passo illuminante dello “Spaccio de la bestia trionfante“, GIORDANO BRUNO spiega che il lavoro del macellaio è più vile che quello del boia, in quanto il boia ammazza le persone che per qualche ragione sono state condannate a morte, mentre il macellaio ammazza poveri animali, solo per soddisfare il vizio e privilegio umano di mangiarli, quando l’uomo potrebbe mangiare cibo vegetale, più adatto all’essere umano.

«L’esser beccaio [macellaio] debba essere stimata un’arte ed esercizio più vile che non è l’esser boia, perché questa si maneggia pure in contrattar membri umani, e talvolta administrando alla giustizia; e quello ne gli membri d’una povera bestia, sempre amministrando alla disordinata gola, a cui non basta il cibo ordinato dalla natura, più conveniente alla complessione e vita dell’uomo.»

Il pensiero di GIORDANO BRUNO continua ad ispirare generazioni di libere pensatrici e liberi pensatori, di attiviste e attivisti che lottano per l’emancipazione di tutte le oppresse e di tutti gli oppressi, per una società finalmente più libera e giusta.

«Non è possibile che tutti abbiano una sorte, ma è possibile ch’a tutti sia ugualmente offerta»

Buon compleanno Angela Davis. 79 anni di lotta contro ogni forma di oppressione e per la libertà di tuttə (nonumanə compresə)

Ieri ANGELA DAVIS – filosofa e attivista che non ha bisogno di presentazioni – ha compiuto 79 anni e non possiamo non ringraziarla per il costante impegno nelle lotte e il contributo teorico che continua a dare ai movimenti di liberazione.

Tuttə abbiamo tantissimo da imparare da Angela Davis e vale sempre la pena leggerla e rileggerla, ascoltarla e riascoltarla, in particolare in Italia e in particolare in questi giorni, con le peggiori destre al governo, con l’opinione pubblica incattivita e con la retorica del “buttare via le chiavi” che – dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro – si fa sentire con sempre più insistenza.

Siamo d’accordo, “buttiamo via le chiavi“, ma solo dopo aver abbattuto l’ultima prigione. L’abolizione del carcere resta l’obiettivo, non utopistico, di chiunque si prenda la briga di analizzare e provare a comprendere le dinamiche criminogene della società e in particolare della società capitalista.

Sentiamo sempre ripetere la solita filastrocca secondo la quale “la mafia vince dove lo stato non è presente“. Ma le parole devono essere usate con cura. Lo stato è onnipresente, non è lo stato a mancare. Il punto è che lo stato borghese non rimuove “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana“, ma – al contrario – promuove le disuguaglianze e crea attivamente il terreno fertile per la mafia. Il risultato è sotto gli occhi di chiunque gli occhi non decida di chiuderli.

La mafia e la quasi totalità delle condotte criminali si superano creando le condizioni che consentano alle persone di “vivere una vita degna di essere vissuta, abolendo la miseria, miseria materiale e culturale, anche a costo di far scontenti i pochi che traggono beneficio dal sistema profondamente ingiusto in cui siamo immersə.

Non è un caso se Angela Davis – così impegnata e intellettualmente onesta – ha compreso il nesso (e non ha avuto paura di parlarne) tra l’oppressione e lo sfruttamento delle donne, delle persone non bianche, delle classi lavoratrici, delle persone non eterosessuali, delle persone marginalizzate e l’oppressione e lo sfruttamento degli animali nonumani che vengono ammazzati e smembrati in ogni istante, in ogni angolo del Pianeta, ancora una volta per il profitto di pochi.

« Di solito non affermo di essere vegana, ma solo di essermi evoluta. »

« Il cibo che mangiamo nasconde un’immensa crudeltà. Il fatto che possiamo sederci a un tavolo e mangiare un pezzo di pollo senza minimamente pensare alle condizioni terribili in cui è stato allevato e macellato è un segno di come il capitalismo ha colonizzato i nostri pensieri. È facile pensare come allo stesso modo, ci si possa sedere a un tavolo e nella comoda ignavia di consumisti-cittadini non attivi, e accettare incondizionatamente qualsiasi situazione che crea profitto per pochi e sofferenza per molti, animali, umani ed ambiente. »Angela Davis

Anche a Colognola, contro il progresso e nel nome della violenza, si conferma l’asse reazionario tra agricoltori, preti e destre.

Domenica 20 novembre, in occasione della Giornata Nazionale del Ringraziamento, la sindaca Giovanna Piubello e l’assessore Andrea Nogara (Insieme per Colognola – Fratelli d’Italia) hanno partecipato alle celebrazioni organizzate dalle parrocchie di Colognola e Coldiretti.

Le destre estreme sono, oggi come in passato, il riferimento politico del mondo agricolo più reazionario, tradizionalista, odiatore delle diversità, difensore del patriarcato, devastatore dell’ambiente, sfruttatore di lavoratori e lavoratrici e sterminatore di animali nonumani. Questa santa alleanza viene da lontano. Da una parte, i picchiatori fascisti furono accolti dai proprietari terrieri con entusiasmo, in funzione antisindacale e antisocialista, per reprimere gli scioperi e le manifestazioni dei braccianti. Dall’altra, il più grande alleato del regime fascista fu il clero cattolico che – in cambio della creazione di quell’abominio giuridico che è Stato della Città del Vaticano – ha contribuito all’indottrinamento e alla fascistizzazione del popolo, facendo leva sull’ignoranza e la superstizione.

Pubblicata da Andrea Nogara il 20/11/2022 alle 11:01, su Facebook.

Le celebrazioni della Giornata Nazionale del Ringraziamento – a Colognola così come in tutta Italia – sono infarcite di retorica che mira a dipingere l’agricoltore come un infaticabile e saggio lavoratore che, con amore e in armonia con la natura, produce il cibo che sfama la comunità. Una romantica idealizzazione che resiste, nonostante sia sotto gli occhi di tutt* cosa non abbia mai smesso di essere e cosa sia sempre di più l’agroindustria.

Ciò che preoccupa Coldiretti in questi mesi, è la possibilità sempre più concreta che si possa produrre carne senza sfruttare e ammazzare gli animali. In sostanza, l’agroindustria – con il supporto delle destre e la benedizione della Chiesa Cattolica – mostra il suo spaventosamente sadico volto e rivendica il diritto di continuare ad arricchirsi tagliando la gola ad un numero incalcolabile di animali. Che in questi ambienti regni l’indifferenza verso la sofferenza non stupisce: i politici di riferimento di questi signori sono quelli che vogliono lasciar morire i migranti in mare e che vogliono cancellare il reddito di cittadinanza per costringere le lavoratrici e i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro inumane e degradanti.

Si individua quindi nella “carne coltivata” (in malafede chiamata “cibo sintetico“) uno dei principali pericoli dei nostri tempi e si elogia – di conseguenza – l’incessante massacro di animali nonumani perpetrato, in nome del profitto, da allevatori e macellatori.

Alle destre, a Coldiretti e ai preti non interessa se la “carne coltivata” – a differenza dei brandelli di corpi di animali morti ammazzati e riversati sul mercato dall’agroindustria – consente di produrre alimenti proteici (si tratta di carne a tutti gli effetti) senza sfruttare e ammazzare milioni di animali e senza devastare il Pianeta. A questa gente non interessa se la scienza e la tecnologia consentono oggi di produrre carne con metodi nonviolenti e non inquinanti, quindi rispettosi della vita degli altri animali e del Pianeta. Questa gente vuole esclusivamente tutelare i proprio interessi economici.

Che a questi signori non interessi nulla della sofferenza degli animali nonumani è chiaro, ma se fossero interessati – come dicono – alla salute degli animali umani, racconterebbero la verità su ciò che accade negli allevamenti lager.

Negli allevamenti gli animali sono considerati al tempo stesso mezzi di produzione e prodotti, ma non esseri viventi e senzienti: sono lì per essere sfruttati, ammazzati, fatti a pezzi e venduti. La vita degli animali schiavi degli allevatori, è una vita di torture e sofferenza. Anche dal punto di vista igienico-sanitario le condizioni sono spaventose e – non a caso – gli allevamenti sono terreno fertile per lo sviluppo di nuove pandemie. Gli animali vengono inoltre imbottiti di farmaci di ogni tipo e genere, che finiscono ovviamente nello stomaco del “consumatore”. Come se non bastasse, gli animali sfruttati dagli “allevatori brava gente” dei veri e propri Frankenstein, derivanti da incroci di diverse specie che, come nel caso dei polli broiler, hanno un ciclo di vita brevissimo che li porta a crescere ed ingrassare così velocemente e così tanto, da non riuscire a reggersi sulle zampe. Alla faccia della natura!

Come già fatto da Giorgia Meloni subito dopo le elezioni, l’assessore Andrea Nogara ha annunciato che anche la reazionaria amministrazione colognolese sottoscriverà il documento nazionale di Coldiretti contro la produzione e la commercializzazione della carne derivante da coltura cellulare. Piubello e Nogara lanciano un messaggio chiaro ad una parte significativa dell’elettorato di destra: cari allevatori, continuate a votarci e noi continueremo a proteggere i vostri interessi economici, fregandocene dell’incessante sterminio che avviene nei macelli e fregandocene della devastazione ambientale dovuta all’allevamento. Tanto poi piantiamo 40 alberi e la gente è così poco informata che ci applaude pure!

Loro promuovono la violenza, noi vogliamo superarla!

Mentre i nostri amministratori – seguendo l’esempio del governo di estrema destra – partecipano ad imbarazzanti riti con sacerdoti che benedicono macchine agricole e santificano gli allevamenti (e quindi lo sfruttamento e l’uccisione degli animali e la distruzione dell’ambiente), la città di Los Angeles aderisce (con voto unanime del consiglio comunale) al Plant Based Treaty, ovvero una campagna globale per l’evoluzione in chiave vegetale del sistema alimentare, che prevede – tra le molte altre cose – lo stop a nuovi allevamenti, mattatoi e al disboscamento; il sostegno ai piccoli agricoltori che producono cibo vegetale e alle aziende che convertono la produzione da animale a vegetale; l’introduzione di piani alimentari vegetali per le strutture pubbliche e di progetti di riforestazione e rigenerazione degli ecosistemi.

Qui è possibile leggere il documento integrale, sottoscriverlo e scoprire quali sono le oltre 2.000 città e le tantissime associazioni e personalità provenienti da ogni angolo del Pianeta che hanno già aderito: https://plantbasedtreaty.org/it/the-pbt/

Noi che lottiamo per superare ogni forma di violenza, per la liberazione animale, per la giustizia ambientale e climatica, vi invitiamo a sottoscrivere una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) che mira ad azzerare i contributi pubblici che gli allevatori ricevano dall’Europa e propone di utilizzare quei fondi per finanziare la ricerca e la produzione della carne coltivata e degli alimenti proteici a base vegetale.

Qui è possibile approfondire il tema e sottoscrivere la proposta: https://endtheslaughterage.eu/it/

Da una parte un passato di violenza, devastazione ambientale e sfruttamento, dall’altra un futuro eticamente, ecologicamente ed economicamente sostenibile. A voi la scelta!