Verona :: 28/02/2024 :: Presentazione del libro “Il Partito Radicale – Sessanta anni di lotte tra memoria e storia” di Gianfranco Spadaccia

GIORDANO BRUNO, maestro di libertà, laicità e democrazia.

Non è questione di semplice retorica per chi ama la libertà, la laicità, l’equità e la giustizia ricordare GIORDANO BRUNO, grande filosofo messo al rogo dalla Chiesa in quanto “eretico, impenitente, pertinace“.

La filosofia di GIORDANO BRUNO è sempre attualissima, un faro che guida verso la libertà, infervora i cuori e spinge al superamento di ogni dogma e al rovesciamento di ogni potente e di ogni iniquità.

Non è difficile capire perché la Chiesa, il Papa e gli altri potenti lo condannarono a morte, bruciandolo vivo, in Campo de’ Fiori, a Roma, il 17 febbraio del 1600.

La profonda comprensione dell’interconnessione di tutto ciò che è nell’universo e popola gli “infiniti mondi” – unitamente all’amore per l’equità e la giustizia – ha condotto GIORDANO BRUNO a scardinare l’assurda idea del “naturale dominio” dell’Uomo sul mondo e su tutti i viventi e di conseguenza a comprendere e rispettare la dignità, la libertà e la vita degli altri animali.

In un passo illuminante dello “Spaccio de la bestia trionfante“, GIORDANO BRUNO spiega che il lavoro del macellaio è più vile che quello del boia, in quanto il boia ammazza le persone che per qualche ragione sono state condannate a morte, mentre il macellaio ammazza poveri animali, solo per soddisfare il vizio e privilegio umano di mangiarli, quando l’uomo potrebbe mangiare cibo vegetale, più adatto all’essere umano.

«L’esser beccaio [macellaio] debba essere stimata un’arte ed esercizio più vile che non è l’esser boia, perché questa si maneggia pure in contrattar membri umani, e talvolta administrando alla giustizia; e quello ne gli membri d’una povera bestia, sempre amministrando alla disordinata gola, a cui non basta il cibo ordinato dalla natura, più conveniente alla complessione e vita dell’uomo.»

Il pensiero di GIORDANO BRUNO continua ad ispirare generazioni di libere pensatrici e liberi pensatori, di attiviste e attivisti che lottano per l’emancipazione di tutte le oppresse e di tutti gli oppressi, per una società finalmente più libera e giusta.

«Non è possibile che tutti abbiano una sorte, ma è possibile ch’a tutti sia ugualmente offerta»

Verona, NO alla Fiera della Armi. Guerra, caccia, femminicidi, repressione. Le armi sono strumenti di violenza.