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FUORI I PAPISTI DAL PARTITO DEMOCRATICO

Il sabotaggio, ad opera della consigliera “democratica” Bigon, della legge sul fine vita in Veneto ha fatto uscire nuovamente allo scoperto gli infiltrati papisti nel Partito Democratico e le loro intenzioni.

Graziano Delrio minaccia di “autosospendersi” se Bigon dovesse essere “punita” (???) dal PD. Non vedo l’ora che lo faccia. Lui e gli altri cattolici, zavorra del progressismo italiano, se la loro missione non fosse sabotare dall’interno le iniziative progressiste, se ne sarebbero già andati in qualche partitello per boy scout e chierichetti di provincia. E invece stanno lì, occupano e condizionano il partito che pretende di rappresentare le istanze democratiche e progressiste in Italia e che invece è tenuto al guinzaglio da cattolici nemici della libertà, al servizio non della loro sbandierata coscienza ma dei vescovi e del Vaticano.

In un passaggio dell’intervista a difesa di Bigon su Avvenire, Delrio rivela quale sia l’idea di libertà dei cattolici: «Attuare la sentenza della Consulta significa trovare equilibrio tra il diritto alla vita e la libertà di rifiuto delle cure

Ma di quale equilibrio stiamo parlando? Negare percorsi certi e ben definiti per un fine vita dignitoso non è una forma di tutela del “diritto alla vita“, ma significa imporre l’obbligo alla vita, significa condannare alla vita, quando il dolore e la sofferenza diventano insopportabili.

Ancora una volta, i cattolici pretendono che la loro visione fatta di esaltazione della sofferenza come forma di espiazione di non si sa bene cosa, debba essere imposta a tuttə.

La loro malafede è presto smascherata: nessunə ha mai pensato di imporre eutanasia o suicidio assistito a chi per qualsiasi ragione decida di proseguire a vivere anche in condizioni di massima sofferenza. Noi che amiamo la libertà e il diritto, vogliamo la possibilità di scegliere, vogliamo lasciare che chiunque possa decidere se vivere e soffrire o uscire di scena dignitosamente.

Il tema è “sensibile” – come dicono loro, i cattolici, gli odiatori del genere umano, come venivano definiti dagli antichi – solo se si ha la pretesa di imporre a tuttə, con la forza, la propria visione.

Per quella parte – che pure esiste – di persone credenti e sinceramente democratiche, va detto che il problema sono i cattolici. Esistono cristiani democratici, ma è una contraddizione in termini parlare di “cattolici democratici.

Un cattolico non può essere democratico. Un cattolico è un servo di un monarca assoluto – il Papa. Un cattolico risponde ai feudatari del Papa, gli arroganti principi della Chiesa, i vescovi. Un cattolico è un emissario di uno Stato straniero, di una teocrazia reazionaria, residuo di un passato che ci saremmo lasciati alle spalle con la breccia di Porta Pia il XX settembre del 1870 e che è tornato ad imporsi grazie al fascismo e, successivamente, all’incapacità del PCI di cancellare – con la nascita della Repubblica Italiana – questa aberrazione storica, politica e giuridica.

I cattolici, in sintesi, non possono essere “di sinistra“. Chi ritiene, in buona fede, di essere “cattolico e di sinistra“, forse dovrebbe meglio comprendere cos’è il cattolicesimo, una confessione che si è fatta Stato, formalmente per imporre con la violenza e la forza delle armi, della repressione e del controllo la “Parola di Dio” e più concretamente per conquistare ricchezza e potere.

Le democratiche e i democratici dovrebbero comprendere che questa gente è ormai minoranza nella società. Ma è una minoranza potente, organizzata e agguerrita. Una minoranza che, certo, porta voti, ma sono voti che si pagano cari in termini di idee. Voti di reazionari, antidemocratici, di persone che stanno nel partito per indebolire il partito. E ci sono riuscite benissimo. La figura fatta in questi giorni dal PD Veneto ne è l’ennesima dimostrazione.

Il Partito Democratico potrà forse tornare a parlare alle classi popolari quando avrà la forza di rappresentare – senza eccezioni – le politiche del PSE in Italia. Lasciando che gli infiltrati non si sentano più a loro agio in un partito finalmente laico, democratico, progressista, ecosocialista e libertario. FUORI I PAPISTI DAL PD!

Verona :: 15/01/2024 :: Incontro su suicidio assistito e fine vita, in vista del voto del Consiglio Regionale sulla proposta “Liberi Subito”

Lunedì 15 gennaio 2024, ore 20:45, presso la Sala Civica Facincani di Porta Palio, Laura Parotto, tesoriera dell’Associazione Verona Radicale, parteciperà all’incontro “La Dignità della Vitaorganizzato da Italia Viva Verona per parlare di suicidio assistito, fine vita e per confrontarsi sulla Proposta di legge regionale di Iniziativa popolare “Liberi Subito, che sarà votata in Consiglio Regionale martedì 16 gennaio, dopo una lunga corsa ad ostacoli, imposta da chi non ha a cuore i diritti e le libertà delle persone.

Qui un riepilogo delle fasi dell’iniziativa e delle difficoltà create proprio da chi dovrebbe rappresentare i cittadini e le cittadine del Veneto: https://veronaradicale.wordpress.com/2023/12/23/veneto-triste-riepilogo-del-percorso-a-ostacoli-della-proposta-di-legge-regionale-liberi-subito/.

Invitiamo la cittadinanza a partecipare all’incontro e a far sentire la propria voce, approfittando delle ore che ci separano dal voto per contattare il/la propriə consiglierə regionale di riferimento, invitandolə a votare liberamente, senza farsi condizionare dalle pressioni di certi ambienti religiosi che oggi non sono più rappresentativi del sentire popolare.

Basti pensare che, nonostante il Veneto sia indiscutibilmente una regione fortemente orientata a destra, ben l’82% della cittadinanza nel nord-est è favorevole alla legalizzazione dell’eutanasia (sondaggio 2023 Demos per il Gazzettino).

Questo dato ci dice che sul fine vita e sulla libertà di scelta non ci sono dubbi:
nessunə, indipendentemente dal proprio orientamento politico, vuole che Chiesa, Stato o altri potenti-prepotenti si permettano di imporre la propria visione e, di conseguenza, dolore e sofferenza.

Monza, elezioni suppletive, il 22 e il 23 ottobre mandiamo in Senato Marco Cappato!

Forse non lo saprete, del resto non è tra le priorità delle televisioni e dei giornali farvelo sapere, ma domenica 22 e lunedì 23 ottobre si vota nel collegio senatoriale di Monza, per le elezioni suppletive per il seggio precedentemente assegnato a Silvio Berlusconi.

Domani e lunedì le cittadine e i cittadini di Monza e dei comuni limitrofi potranno scegliere se mandare in Senato Marco Cappato o Adriano Galliani. Per noi fa sorridere anche solo pensare ad un confronto politico tra Marco e Galliani…confronto che infatti non c’è stato, perché il buon Galliani non lo ha voluto.

Non è necessario per noi spiegare perché non possiamo non sostenere convintamente Marco Cappato, del resto le sue battaglie sono sempre state e continuano ad essere le nostre battaglie e Marco è stato e continua ad essere un punto di riferimento per chiunque abbia a cuore le libertà, i diritti, la partecipazione, i temi ambientali e tanto altro.

Marco è un compagno che con le sue lotte e la sua determinazione continua a dimostrarci che quando il Potere – con tutta la sua forza e la sua arroganza – crea ostacoli alle libertà, ai diritti e alla felicità delle persone, esistono strumenti e metodi nonviolenti per insinuarsi nelle crepe del Potere e scardinare un sistema fatto per tutelare i privilegi di pochi e negare i diritti di tante e tanti.

L’opportunità della candidatura di Marco Cappato al Senato per il collegio di Monza è esattamente una di queste crepe: i partiti e i movimenti del cosiddetto “centrosinistra” hanno scelto di appoggiare la sua candidatura; candidatura che Marco è riuscito ad imporre con la forza della sua credibilità, delle sue e delle nostre idee e delle sue e delle nostre battaglie: battaglie che interessano alla cittadinanza, alle persone comuni. Battaglie che tutti i partiti più grandi (anche quelli a noi più vicini) preferiscono non affrontare.

Ora questa opportunità dev’essere valorizzata fino in fondo.

Come diceva Marco Pannella bisogna giocare il possibile contro il probabile, saltare dalla finestra, atterrando in piedi, per scampare alla solita minestra, anzi, al solito risotto che piace tanto ad Adriano

La campagna elettorale di Marco è stata l’ennesima lezione di politica per aspiranti politici e vecchie glorie: dialogare con le persone, affrontare problemi concreti senza rinunciare ad una visione d’insieme che consenta di immaginare un futuro ricco di opportunità e speranza per tutte e per tutti, a partire dalle nuove generazioni.

Ambiente e territorio; partecipazione e democrazia; diritti e libertà; lavoro e salute; giustizia e carcere; innovazione, scienza e nuove tecnologie a servizio di tutte e di tutti. Tutto questo e molto altro, declinato come non lo avete mai letto e sentito dai soliti tromboni della politica italiana.

Vi invitiamo a leggere interamente il programma di Marco – scaricabile al seguente link – e ad impegnarvi con entusiasmo in queste ultime ore che ci separano dal voto per far conoscere ad amici, parenti, conoscenti, colleghi o chiunque altro viva a Monza e nei comuni limitrofi la grande opportunità di mandare in Senato MARCO CAPPATO, una persona, un compagno, che ha sempre fatto e continua a fare la differenza.

Programma elettorale: https://tinyurl.com/229xbpf4

Forza Marco!

Elenco comuni dove si vota:
Agrate Brianza, Aicurzio, Albiate, Arcore, Barlassina, Bellusco, Bernareggio, Besana In Brianza, Biassono, Bovisio-Masciago, Briosco, Brugherio, Burago Di Molgora, Busnago, Camparada, Caponago, Carate Brianza, Carnate, Cavenago Di Brianza, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Concorezzo, Cornate D’Adda, Correzzana, Desio, Giussano, Lazzate, Lentate Sul Seveso, Lesmo, Limbiate, Lissone, Macherio, Meda, Mezzago, Misinto, Monza, Muggio, Nova Milanese, Ornago, Renate, Roncello, Ronco Briantino, Seregno, Seveso, Sovico, Sulbiate, Triuggio, Usmate Velate, Varedo, Vedano Al Lambro, Veduggio Con Colzano, Verano Brianza, Villasanta, Vimercate.