Lunedì 19 giugno è venuta a mancare Claudia Sterzi, una amica e compagna radicale che è stata un punto di riferimento per le battaglie antiproibizioniste in Italia. È sempre triste quando una persona amica ci lascia ed è ancora più triste quando a lasciarci è una compagna o un compagno, perché non saranno solo gli amici e la famiglia a sentirne la mancanza, ma mancherà anche alle idee che camminavano sulle sue gambe e che prendevano corpo grazie all’impegno, al tempo e alle energie che vi dedicava.
Claudia è stata una delle prime persone che ho conosciuto quando mi sono avvicinato al mondo radicale. L’antiproibizionismo era uno dei temi che più mi stavano a cuore e la sua voce è stata una di quelle voci che ho sempre ascoltato con massimo interesse alle assemblee radicali e su Radio Radicale. I suoi “bollettini” sui continui fallimenti globali della war on drugs sono stati qualcosa di imperdibile per chiunque avesse a cuore le battaglie antiprobizioniste (cliccando QUI è possibile trovare e riascoltare tantissimi interventi di Claudia).
Apprezzava il progetto di Colognola Eretica, che mira a portare temi globali come l’antiproibizionismo a livello locale e aveva preso in simpatia la nostra lista. Abbiamo avuto la fortuna di averla a Colognola in occasione del Festival Antiproibizionista che abbiamo organizzato nel maggio 2011, durante la campagna elettorale e la sua presenza ha arricchito la serata con preziosi interventi che raramente si ha l’occasione di sentire in un piccolo paese di provincia.
Ironica, sarcastica e pungente, sempre felice di accogliere nuove compagne e compagni nel mondo radicale, considerava fondamentale dialogare con tutte le realtà antiproibizioniste per riuscire a raggiungere i non semplici obiettivi. Da segretaria dell’Associazione Radicale Antiproibizionisti, sottolineava sempre che il nome stava a significare che non si trattava semplicemente di una associazione radicale antiproibizionista o di una associazione di radicali antiproibizionisti, ma di una associazione radicale – e quindi nonviolenta – di antiproibizionisti, radicali e non.
Negli ultimi anni si è avvicinata alla filosofia e alla politica antispecista, impegnandosi con Parte in Causa – Associazione Radicale Antispecista, della quale è stata tesoriera dal dicembre 2015 ad oggi.
Pur non avendo lei abbandonato l’alimentazione a base animale, era convinta che lo sfruttamento degli animali nonumani non fosse sostenibile e che fosse necessario agire politicamente e culturalmente per fermarlo, perché un giorno – speriamo vicino – la società possa lasciarsi alle spalle l’abitudine di uccidere gli altri animali per soddisfare i vizi umani. È emblematico che, da antiproibizionista convinta, sostenesse che se sfruttare e uccidere gli animali fosse stato illegale, avrebbe accettato di buon grado la norma e non avrebbe combattuto per abrogarla, a dimostrazione del fatto che chi ha riflettuto a fondo su cosa sia l’antiproibizionismo e se n’è occupato a lungo, non ha dubbi sul fatto che non si possa parlare di antiproibizionismo quando in ballo ci sono la sofferenza e le vite di altri esseri senzienti.
In questi momenti è sempre difficile trovare le parole giuste e, forse, il modo migliore per ricordare Claudia è “semplicemente” continuare a dare corpo alle idee di libertà che lei animava – e dalle quali era animata – e a combattere quelle battaglie che lei stessa ha combattuto, sempre, fino alla fine.
Ciao Claudia, grazie e viva l’antiproibizionismo radicale!
Mattia Da Re
Segretario di Parte in Causa – Associazione Radicale Antispecista